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TONNO |
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Il tonno è una specie pelagica gregaria e migratrice che si sposta più vicino alla costa nelle stagioni calde. Il corpo è fusiforme piuttosto panciuto, ricoperto da una pelle molto spessa, le pinne, molto robuste, sono adatte al nuoto veloce. La colorazione è blu scura sul dorso e grigio-argentata sui fianchi. Può raggiungere i 3 m di lunghezza e i 450 Kg di peso, ed è uno dei pesci ossei di maggior grandezza. I tonni sono probabilmente i più forti nuotatori, sembra che in un giorno possano coprire distanze di oltre 250 km, con una velocità pari a 75 Km/h. Nei mari italiani si riproduce da giugno alla metà di luglio, e a volte sino ad agosto, la prima maturità sessuale è raggiunta alla fine del terzo anno di età (lunghezza di 90 cm). E’ un voracissimo predatore, da giovane si nutre di plancton, mentre da adulto mangia cefalopodi, crostacei e altri pesci, prevalentemente sardine. Il tonno compie spesso balzi fuori dall’acqua, durante l’inseguimento delle sue prede o la fuga da eventuali aggressori. |
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Dove vive |
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Vive in mare aperto, nei fondali dei mari calmi e temperati, a notevole profondità e anche in superficie. Durante il periodo riproduttivo esso abbandona i fondali marini, si riunisce in banchi spesso molto numerosi, che nuotano in prossimità delle coste orientali e settentrionali della Sicilia e di quelle occidentali della Sardegna, Calabria e Liguria. Da giugno a metà luglio si sposta dall’Atlantico verso il Mediterraneo, mentre altri vengono dall’Atlantico solo per la riproduzione e poi tornano nell’oceano. Nei mesi estivi, avviene la deposizione delle uova. Una volta terminata la fase riproduttiva, i tonni perdono lo spirito gregario e, stanchi e dimagriti, sostano per un po’ lungo le coste alla ricerca di cibo, per poi tornare nei fondali marini. |
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Come si pesca |
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La pesca del tonno è di grande importanza e viene praticata soprattutto con le tonnare fisse in Sicilia e Sardegna, particolari reti calate lungo le coste nel periodo riproduttivo, sfruttando i percorsi stagionali dei banchi migratori, hanno la funzione di sbarrare le acque ai tonni con un sistema antico costituito da gabbie sottomarine che, attraverso percorsi obbligati, conducono il pesce in una sacca chiusa detta “camera della morte”, la quale viene poi stretta fino a quando i tonni posso essere issati sulle imbarcazioni con degli arpioni, si procede alla cosiddetta “mattanza”. Altro sistema molto valido è quello con ami a lenza singola o mediante palangari. |
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Come si consuma |
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E’ considerato un pesce grasso, viene consumato soprattutto fresco, inscatolato. Il tonno in scatola, conservato sott’olio o in salamoia, mantiene inalterate le sue qualità organolettiche. Può essere consumato anche come “bottarga”, che viene preparata con le sacche ovariche salate ed essiccate al sole per alcuni giorni, il “musciame” deriva da filetti di tonno asciugati al sole o in appositi forni, la “ventresca” è costituita dalle grandi masse muscolari laterali e ventrali della parte addominale del corpo. In Sardegna si è sviluppata la produzione di cuore, di buzzonaglia (resti neri del pesce una volta estratte le parti più pregiate) e stomaco o trippa. |
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